Tag: azienda

Giovani imprenditori agricoli: 60 milioni€ per avviare nuove aziende

images

L’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA), con determinazione del Direttore Generale n. 230 del 6 aprile 2016, ha approvato il bando per l’insediamento di giovani in agricoltura, destinando 60 milioni di euro, così ripartiti:

– 30 milioni di euro per le operazioni fondiarie localizzate in Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta, Veneto, Lazio, Marche, Toscana e Umbria (Lotto 1);

– 30 milioni di euro destinati a finanziare le operazioni fondiarie localizzate nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia (Lotto 2).

Possono accedere fino al 10 giugno 2016 al bando i giovani, di età compresa tra i 18 anni compiuti e i 40 anni, che intendono insediarsi per la prima volta in un’azienda agricola in qualità di capo azienda.

Sono altresì richiesti la cittadinanza di uno degli Stati membri dell’Unione Europea; la residenza nel territorio della Repubblica Italiana ed il possesso di adeguate conoscenze e competenze professionali, attestate da un titolo di studio di livello universitario di indirizzo agrario o da un titolo di studio di scuola media superiore in campo agrario o da un’esperienza lavorativa, dopo aver assolto l’obbligo scolastico, di almeno due anni in qualità di coadiuvante familiare ovvero di lavoratore agricolo, documentata dall’iscrizione al relativo regime previdenziale o da un attestato di frequenza con profitto ad idonei corsi di formazione professionale.

L’accesso al bando è consentito anche a chi, al momento della presentazione della domanda, non disponga di adeguate capacità e competenze professionali, purché dichiari di impegnarsi ad acquisire tali capacità e competenze professionali entro 36 mesi dalla data di adozione della determinazione di ammissione alle agevolazioni. Tale dichiarazione di impegno, da adempiersi a pena di decadenza dal contributo, deve essere indicata, a pena di esclusione, nel piano aziendale.

 

Nel caso di insediamento in società agricola, al momento della presentazione della domanda, a pena di esclusione, chi intende presentare la domanda deve esserne socio e la società (di persone, capitali ovvero cooperative) deve possedere partita IVA in campo agricolo, essere iscritta al registro delle imprese della Camera di Commercio, avere per oggetto sociale l’esercizio esclusivo delle attività di cui all’articolo 2135 cod. civ., recare l’indicazione di società agricola nella ragione sociale o nella denominazione sociale, non essere assoggettata ad alcuna procedura concordataria o concorsuale né avere in corso alcun procedimento per la dichiarazione di una di tali situazioni, avere una maggioranza assoluta, numerica e di quote di partecipazione di soci di età compresa tra i 18 anni compiuti e i 40 anni non compiuti, essere amministrata da soggetti di età compresa tra i 18 anni compiuti e i 40 anni non compiuti.

La domanda va presentata entro il 10 giugno 2016 esclusivamente in forma telematica mediante il portale dedicato*, con  un piano aziendale che dimostri la sostenibilità economica, finanziaria e ambientale dell’intervento fondiario in relazione allo sviluppo dell’attività agricola, articolato su un periodo di almeno 5 anni.

 

Le operazioni fondiarie previste dal bando si realizzano attraverso l’acquisto a cancello aperto (con esclusione quindi delle scorte vive e morte) da parte di ISMEA della struttura fondiaria agricola e la sua successiva vendita al giovane beneficiario, con patto di riservato dominio. L’importo richiesto per l’operazione, a pena di esclusione, deve essere compreso tra €. 250.000 euro e €. 2.000.000. Qualora l’operazione fondiaria abbia un valore di stima superiore a €. 2.000.000, l’operazione si realizza attraverso la concessione di un mutuo ipotecario di €. 2.000.000 a garanzia del quale ISMEA acquisisce ipoteca di primo grado sul terreno oggetto dell’operazione per un valore pari al 120% del mutuo. La differenza tra il prezzo di vendita del terreno ed il mutuo erogato da ISMEA deve essere coperta dal richiedente con il ricorso a mezzi propri od indebitamento, ai fini della stipula dell’atto di concessione delle agevolazioni.

 

Sono ammesse anche domande per operazioni fondiarie il cui importo richiesto è compreso tra €. 100.000 e €. 250.000, qualora si inseriscano in un contesto di arrotondamento fondiario. In tali casi, l’operazione è realizzata attraverso la concessione di un mutuo ipotecario a garanzia del quale ISMEA acquisisce ipoteca di primo grado sul terreno oggetto dell’operazione ovvero su altri beni e comunque fino alla concorrenza di valore del 120% del mutuo. L’arrotondamento fondiario deve essere dimostrato con terreni da condurre con contratti di affitto registrati di durata almeno di 15 anni e relativa assunzione del fascicolo aziendale, da formalizzare prima della stipula dell’atto di concessione delle agevolazioni.

L’esame delle domande sarà effettuato, per ciascun lotto, secondo l’ordine cronologico di presentazione e fino ad esaurimento della dotazione finanziaria.

A seguito delle verifiche effettuate, per ciascun lotto, sarà predisposta una graduatoria contenente l’elenco delle domande ammesse all’istruttoria finanziabili, che sarà pubblicata sul sito internet di ISMEA.

Avv. Marco De Paolis
————————————————–
DE PAOLIS
CONSULENZA LEGALE E SOCIETARIA
INTERNAZIONALIZZAZIONE E STARTUP
Piazzetta Monsignor Almici, 13
25124 Brescia
T. +39 030 2421245
F. +39 030 2449678
E. marco.depaolis@studiomarcodepaolis.it

 

* http://www.ismea.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/4652.

 

Applicazione del patent box alle royalties derivanti dalla distribuzione di software registrato

Siete una società che ha sviluppato un software e l’ha registrato presso il Pubblico Registro tenuto dalla SIAE? Distribuite il software, in Italia o all’estero, ricevendo in cambio delle royalties? Avete anche voi l’opportunità di beneficiare delle agevolazioni previste dal patent box. 

Il patent box, disciplinato dalla Legge n. 190/2014 e dal D.l. n. 3/2015, come abbiamo già segnalato, offre alle imprese un’agevolazione fiscale per brevetti, marchi, software protetti da copyright, disegni, modelli e know-how tutelabili ai fini di legge. È infatti riconosciuta un’esenzione, ai fini Ires ed Irap, dei redditi, derivanti dall’utilizzo diretto o dalla concessione in uso a terzi (è il caso sopra citato) o dalla vendita dei predetti beni immateriali, realizzati dalle aziende, sia direttamente che, attraverso contratti di ricerca stipulati con altre società, università o enti di ricerca e organismi equiparati.

Come si calcola il beneficio fiscale? Qualora il software sia concesso a terzi in licenza d’uso, il reddito è costituito dai relativi canoni conseguiti al netto dei costi, diretti e indiretti, ad essi connessi di competenza del periodo d’imposta. La quota di reddito agevolabile si calcola sulla base del rapporto tra i costi di attività di ricerca e sviluppo sostenuti direttamente o tramite Università e società terze per il mantenimento, l’accrescimento e lo sviluppo del bene immateriale (cd. costi qualificati) e i costi complessivi afferenti il bene medesimo (cd. costi complessivi).

Sono, nel nostro caso, costi di ricerca e sviluppo quelli inerenti alla realizzazione del software protetto da copyright, le ricerche di mercato, l’adozione di sistemi anticontraffazione, il marketing e la pubblicità.

Determinato il reddito agevolabile, questo dato deve essere moltiplicato per un coefficiente, che, per il periodo 2015-2017, si calcola computando tutti i costi qualificati e complessivi sostenuti nell’esercizio e nei 3 precedenti senza distinzione per singolo bene. Per il 2015 si considereranno, pertanto, i costi, qualificati e complessivi, di competenza degli anni 2012, 2013, 2014 e 2015. Dal 2018 il coefficiente andrà, invece, calcolato per singolo bene guardando ai relativi costi qualificati e complessivi degli anni 2015, 2016, 2017 e 2018.

Avv. Marco De Paolis
————————————————–
DE PAOLIS
CONSULENZA LEGALE E SOCIETARIA
INTERNAZIONALIZZAZIONE E STARTUP
Piazzetta Monsignor Almici, 13
25124 Brescia
T. +39 030 2421245
F. +39 030 2449678
E. marco.depaolis@studiomarcodepaolis.it

PMI innovative: maggiore accesso al credito e sgravi fiscali per gli investitori

Le PMI innovative, introdotte dal cd. Investment Compact (D.l. n. 3/2015, convertito dalla Legge n. 33/2015), sono quella nuova categoria societaria a cui il legislatore ha riconosciuto gran parte delle agevolazioni e semplificazioni previste a favore delle startup innovative (per un approfondimento si può leggere questo post del 25 marzo u.s. – https://studiodepaolisbrescia.wordpress.com/2015/03/25/linvestment-compact-e-legge-queste-in-via-definitiva-le-novita-per-startup-e-pmi-innovative/).

Sono PMI innovative, ricordo, le imprese che hanno la sede produttiva in Italia, un fatturato massimo di 50 milioni di euro, un numero di dipendenti inferiore a 250, almeno il 3% delle spese destinato a ricerca e sviluppo. Inoltre, non devono avere azioni quotate in un mercato regolamentato. Nel caso in cui siano in possesso di questi requisiti, possono richiedere la registrazione in Camera di Commercio nella sezione speciale ad esse dedicata, presentando una specifica domanda con allegato un bilancio certificato.

Dopo quasi 6 mesi dall’introduzione delle PMI innovative si può affermare che alcuni dei vantaggi previsti dalla normativa sono concreti e che inizia ad essere operativo, presso gli istituti di credito, un più ampio supporto finanziario per chi dispone della registrazione o ha intenzione di ottenerla.

Guardando all’impresa, di cui abbiamo seguito la registrazione, è stato riscontrato, in primo luogo, il vantaggio di aver ottenuto, sulla base di criteri semplificati ed in via prioritaria, l’erogazione di un finanziamento. Infatti, come premesso, i principali istituti di credito si stanno dotando di procedure finalizzate a inserire nel calcolo del rating dell’impresa, per la concessione di finanziamenti, l’iscrizione nella sezione speciale delle PMI innovative. Altresì, dovrebbe diventare a breve operativo, anche per le PMI innovative, il Fondo centrale di garanzia con la copertura fino all’80% del credito erogato da una banca fino a un massimo di 2,5 milioni di euro. Non da ultimo, è opportuno menzionare che le PMI innovative, considerata la diffidenza verso la quotazione, potranno acquisire capitali attraverso il sistema dell’equity crowdfunding e, qualora siano società a responsabilità limitata, mediante gli strumenti finanziari partecipativi, titoli innovativi a metà tra le azioni e le obbligazioni.

In secondo luogo, operando la suddetta impresa su diversi mercati esteri, ha ritenuto utile procedere alla registrazione allo scopo di vedersi riconosciuto, come previsto per le PMI innovative, un più ampio supporto dall’ICE, che includerà l’assistenza in materia fiscale, immobiliare, creditizia, nonché l’ospitalità a titolo gratuito alle principali fiere e manifestazioni internazionali, e l’incontro con investitori potenziali.

Occorre, infine, ricordare gli incentivi fiscali, di cui possono godere le persone fisiche e giuridiche, che investono nel capitale delle PMI innovative, sia nel caso in cui l’investimento sia effettuato direttamente dall’investitore che indirettamente tramite organismi di investimento collettivo del risparmio (OICR) ed altre società che investono prevalentemente in questa tipologia di impresa.

Avv. Marco De Paolis
————————————————–
DE PAOLIS
CONSULENZA LEGALE E SOCIETARIA
INTERNAZIONALIZZAZIONE E STARTUP
Piazzetta Monsignor Almici, 13
25124 Brescia
T. +39 030 2421245
F. +39 030 2449678
E. marco.depaolis@studiomarcodepaolis.it

Una startup può essere innovativa anche se nata da un affitto d’azienda

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha precisato, con il parere n. 155183 del 3 settembre 2015, che l’affitto di azienda non costituisce un impedimento al riconoscimento di startup innovativa.

Alcuni dubbi erano sorti sulla base dell’art. 25 del D.L. n. 179/2012: questa norma stabilisce infatti che la startup non deve essere una società costituita da una fusione, scissione societaria o a seguito di cessione di azienda o di ramo di azienda.

La ragione per cui l’affitto d’azienda o di ramo d’azienda non esclude la possibilità di registrazione come startup innovativa la si deduce dalla norma che lo disciplina e che ne traccia la distinzione rispetto ad un’operazione di cessione aziendale.

Si tratta dell’art. 2562 c.c., che applica all’affitto d’azienda le norme dell’usufrutto, e ciò ha una sua logica essendo entrambe le fattispecie accomunate dal carattere provvisorio del trasferimento, del semplice godimento e dell’obbligo di restituzione finale.

Avv. Marco De Paolis
————————————————–
DE PAOLIS
CONSULENZA LEGALE E SOCIETARIA
INTERNAZIONALIZZAZIONE E STARTUP
Piazzetta Monsignor Almici, 13
25124 Brescia
T. +39 030 2421245
F. +39 030 2449678
E. marco.depaolis@studiomarcodepaolis.it

Qui, di seguito, il link per la lettura integrale del parere del Ministero dello Sviluppo Economico: http://www.sviluppoeconomico.gov.it/images/stories/normativa/start-up_PD_azienda.pdf

Il passaggio generazionale come opportunità d’innovazione delle imprese familiari

Il nostro tessuto imprenditoriale è principalmente familiare. Questa circostanza è vista da alcuni come un potenziale rischio per il futuro economico dell’Italia, specie in tempi di passaggi generazionali, ormai sempre più frequenti, nella cui gestione sarebbero trascurate l’innovazione e la capacità imprenditoriale, presupposti imprescindibili per una crescita dell’impresa. Infatti, le nuove generazioni, avviate alla guida dell’impresa, non possono che interagire con i prodotti e/o i servizi di grande successo creati da quella precedente e, quindi, si trovano nella spesso complessa situazione di dover pensare a quali innovazioni proporre al mercato.

Nella mia esperienza ho riscontrato che l’innovazione nelle imprese familiari non può prescindere dal legame con quello che si sa fare bene. Un’impresa di successo, che segue questo indirizzo e si impegna nel migliorare e nel competere a più ampio raggio, ha tutte le potenzialità per costruirsi un solido futuro.

Certamente, basarsi su un percorso già tracciato ed affermato rende più difficile innovare, ma questo processo ha la grande opportunità di basarsi su competenze e conoscenze eccellenti. Lo sforzo delle nuove generazioni deve quindi concentrarsi sulla comprensione e sull’adattamento ai continui mutamenti del contesto economico.

Chi persegue con determinazione e coraggio le opportunità, basandosi su quanto fatto da chi li ha preceduti, potrà infatti consolidare l’affermazione dei prodotti di successo della sua azienda e avrà la forza di crearne di nuovi e imporli sul mercato.

Avv. Marco De Paolis
————————————————–
DE PAOLIS
CONSULENZA LEGALE E SOCIETARIA
INTERNAZIONALIZZAZIONE E STARTUP
Piazzetta Monsignor Almici, 13
25124 Brescia
T. +39 030 2421245
F. +39 030 2449678
E. marco.depaolis@studiomarcodepaolis.it

CREARE VALORE CON IL PASSAGGIO AZIENDALE ALLE NUOVE GENERAZIONI DELLA FAMIGLIA

Il passaggio generazionale può rappresentare, se correttamente pianificato e gestito, una delle fasi di maggior valore per garantire lo sviluppo futuro di un’impresa familiare.

È ormai sempre più sentita l’esigenza di trovare una valida soluzione alla continuità d’impresa in cui possano trovare il giusto equilibrio la figura dell’imprenditore fondatore o della generazione uscente e i discendenti. Occorre, infatti, costruire un efficace compromesso tra le istanze del primo, che si considera punto di forza in virtù delle sue capacità personali e del suo senso di immedesimazione nell’impresa, e dei secondi potenzialmente capaci di introdurre nuovi valori, metodi e competenze di gestione adatti a garantire la competitività futura dell’azienda di famiglia.

Ma quali sono gli ingredienti essenziali per realizzare questo compromesso in modo positivo? Dal confronto professionale con gli imprenditori sono emersi i seguenti:

1. coesione familiare intesa come solidità nei rapporti tra i vari rami delle famiglie inserite nel contesto aziendale e nella condivisa convergenza di tutti sugli obiettivi di medio-lungo periodo;

2. attività d’impresa svolta in settori d’eccellenza o orientata all’export, circostanza che favorisce volumi d’affari e marginalità apprezzabili, da cui si ricavano una maggiore solidità economico-finanziaria ed una conseguente maggiore propensione ad accettare i cambiamenti da parte della vecchia generazione in quanto l’impresa è in grado di gestirli;

3. formazione globale ed internazionale della nuova generazione: un’adeguata scolarità, non esclusivamente economica, unita ad esperienze all’estero, favorisce l’acquisizione di più ampie conoscenze che possono essere utili all’impresa. Questa circostanza è tanto più valida nel nostro tessuto imprenditoriale dove si tende a focalizzare la formazione aziendale della nuova generazione sulla produzione. Pertanto, la formazione della nuova generazione sarà determinante per consentire a quest’ultima di contribuire in modo significativo all’innovazione ed alla competitività dell’impresa, non solo se sarà sul prodotto, ma anche e soprattutto se si concentrerà sul processo o sul mercato. La conoscenza del prodotto è una condizione necessaria ma non sufficiente per lo sviluppo futuro dell’impresa. È opportuno che ogni familiare abbia un ruolo specifico e indipendente rispetto agli altri componenti in modo da non creare sovrapposizioni che potrebbero generare attriti personali che coinvolgono, inevitabilmente, anche l’impresa. È consigliabile quindi che non ci siano persone in azienda con formazione e deleghe simili;

4. il management, punto di forza, quando si tratta di trovare un equilibrio negli  interessi divergenti tra famiglia/impresa che emergono in un passaggio generazionale imposto da eventi traumatici (es. morte dell’imprenditore) o qualora si vogliano introdurre sistemi di amministrazione ed organizzazione più funzionali ad una struttura complessa e articolata, promuovendo la separazione della proprietà-azionista dalla gestione;

5. apertura del capitale a soggetti esterniuna garanzia di continuità nel caso in cui la nuova generazione, pur essendo cresciuta in un contesto aziendale, non abbia una propria una vocazione a fare impresa.

In conclusione, il successo di un passaggio generazionale non può prescindere dalla consapevolezza nella famiglia che questo processo non serve per forza all’ingresso della nuova generazione nell’impresa, ma principalmente a favorire la sua prosecuzione e la sua crescita.

Avv. Marco De Paolis
————————————————–
DE PAOLIS
CONSULENZA LEGALE E SOCIETARIA
INTERNAZIONALIZZAZIONE E STARTUP
Piazzetta Monsignor Almici, 13
25124 Brescia
T. +39 030 2421245
F. +39 030 2449678
E. marco.depaolis@studiomarcodepaolis.it