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Nuovi requisiti di legge per gli incubatori di startup innovative

Con decreto del 22 dicembre 2016 (qui il testo: Decreto Min. Sviluppo Economico 22 dicembre 2016), in vigore dal 21 gennaio 2017, il Ministero dello Sviluppo Economico ha introdotto nuovi requisiti per l’identificazione degli incubatori certificati di startup innovative.

Il decreto stabilisce che sono incubatori certificati di startup innovative le società che abbiano le seguenti caratteristiche:

– siano società di capitali, costituite anche in forma cooperativa, di diritto italiano ovvero una Societas Europaea;

– siano residenti in Italia;

– abbiano come oggetto sociale prevalente il sostegno alla nascita e allo sviluppo di startup innovative, e attività correlate relative al trasferimento tecnologico e ai processi di ricerca, sviluppo e innovazione, mediante l’offerta di spazi fisici dedicati e di servizi di consulenza;

– che raggiungano i valori minimi indicati nelle tabelle A e B allegate al decreto (Allegati Decreto Min. Sviluppo Economico 22 dicembre 2016), ovvero almeno punti 35 ai sensi della tabella A e almeno 50 ai sensi della tabella B.

Per essere iscritti nella sezione speciale del registro delle imprese occorre presentare alla Camera di commercio competente per territorio specifica dichiarazione, attestante il possesso dei requisiti, mediante il modulo di domanda in formato elettronico del Ministero dello Sviluppo Economico sottoscritto dal rappresentante legale della società.

Gli incubatori, già iscritti nella sezione speciale del Registro delle imprese, dovranno depositare, a pena di decadenza, la dichiarazione annuale di mantenimento dei requisiti in conformità ai nuovi parametri stabiliti dal decreto citato.

Avv. Marco De Paolis

STUDIO LEGALE DE PAOLIS
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Innovazione digitale e artigianato: gli incentivi del Ministero dello Sviluppo Economico dall’1 marzo

Le imprese attive o interessate ad operare nella manifattura sostenibile e nell’artigianato digitale dall’1 marzo potranno accedere a due sovvenzioni messe a disposizione dal Ministero dello Sviluppo Economico:

la prima – un finanziamento a tasso zero – a copertura del 70 percento dell’importo del programma ammesso alle agevolazioni sarà parzialmente rimborsabile,

la seconda – un contributo in conto impianti e/o conto gestione – pari al 20 percento dell’importo complessivo del programma considerato ammissibile non sarà da restituire.

Nello specifico, queste misure saranno destinate alle reti di imprese (associazioni temporanee di imprese, raggruppamenti temporanei di imprese, contratti di rete) ed ai consorzi, che siano costituiti da almeno 5 imprese e che vedano al loro interno la presenza di imprese artigiane ovvero microimprese in misura almeno pari al 50% dei partecipanti.

I fondi saranno a disposizione per progetti inerenti la creazione e lo sviluppo di

  • centri per l’artigianato digitale, anche virtuali, in cui si svolgano attività di ricerca e sviluppo finalizzate alla creazione di nuovi software e hardware a codice sorgente aperto, in grado di concorrere allo sviluppo delle tecnologie di fabbricazione digitale e di modalità commerciali non convenzionali, nonché alla diffusione delle conoscenze acquisite alle scuole, alla cittadinanza, alle imprese artigiane e alle microimprese;
  • incubatori in grado di facilitare, attraverso la messa a disposizione di spazi fisici, di dotazioni infrastrutturali e di specifiche competenze, lo sviluppo innovativo di realtà imprenditoriali operanti nell’ambito dell’artigianato digitale;
  • centri finalizzati all’erogazione di servizi di fabbricazione digitale come la modellizzazione e la stampa 3D, la prototipazione elettronica avanzata, il taglio laser e la fresatura a controllo numerico, nonché allo svolgimento di attività di ricerca e sviluppo centrate sulla fabbricazione digitale.

I progetti dovranno altresì prevedere a) spese ammissibili, al netto dell’IVA, non inferiori a euro 100.000,00 e non superiori a euro 800.000,00, b) una durata non inferiore a 24 mesi e non superiore a 36 mesi dalla data di ricezione del decreto di concessione e c) forme di collaborazione con Istituti di ricerca pubblici, Università, Istituzioni scolastiche autonome ed Enti autonomi con funzioni di rappresentanza del tessuto produttivo.

Le domande, corredate della relativa documentazione (Reti di impresa per l’artigianato digitale – Bando), dovranno essere inviate entro le ore 12 del 30 marzo 2017 all’indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) dgiai.artigianatodigitale@pec.mise.gov.it.

Ciascuna domanda pervenuta sarà valutata secondo una graduatoria fino ad esaurimento delle risorse disponibili. In caso di parità tra più progetti prevarrà quello con il minor costo presentato.

Avv. Marco De Paolis

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Start Cup Lombardia 2016: aperte fino al 19 settembre le candidature

Fino al 19 Settembre 2016 sono aperte le candidature alla Start Cup Lombardia, la competizione, organizzata dalle Università e dagli Incubatori Universitari lombardi e promossa da Regione Lombardia, con cui si punta a stimolare la nascita di nuove imprese ad alto potenziale nate, ospitate o legate da rapporti di collaborazione con le Università e gli Incubatori Universitari lombardi.

Possono presentare la domanda di partecipazione sia gli aspiranti imprenditori (singolarmente o in team), che intendano avviare iniziative di sviluppo di prodotti e servizi innovativi, a condizione che rientrino in una delle seguenti categorie (studente universitario; laureato; dottorando o PhD di ricerca; ricercatore; assegnista o borsista di ricerca; professore; persone afferenti agli enti o alle strutture appartenenti al Comitato Organizzatore di Start Cup Lombardia 2016) che le imprese costituite in forma di società a responsabilità limitata (S.r.l.) o di società per azioni (S.p.A.) con almeno un’unità operativa localizzata sul territorio lombardo, o che si impegnino, in caso di vittoria, ad aprirne una in suddetto territorio, che soddisfino simultaneamente i seguenti requisiti (costituite dopo l’1 gennaio 2016 o in via di costituzione; sede legale in Italia; operatività in settori innovativi, nei quali vi sia una competenza specifica tra gli organizzatori (Università e/o incubatori), e intenzione di avviare iniziative di sviluppo di prodotti e servizi innovativi; assenza di contenziosi con Regione Lombardia, con uno o più degli Atenei e/o con gli incubatori organizzatori del Premio). A pena di esclusione è necessario che all’interno del team ci sia almeno un componente che appartenga ad una delle categorie richieste per gli aspiranti imprenditori.

Alla competizione sono ammessi i progetti d’impresa che rientrino nell’ICT e Servizi o nelle Clean & Industrial Technologies o nel Life Science& Agrofood.

Per i primi 3 classificati è previsto un montepremi complessivo di 120mila euro.

Per le iscrizioni è attivo il seguente sito: http://www.startcuplombardia.it/partecipa/.

Avv. Marco De Paolis
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INTERNAZIONALIZZAZIONE E STARTUP
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